*___FONTE___* (
http://groups.msn.com/CorvetteItalia/nos.msnw)
COME FUNZIONA LA
SOVRALIMENTAZIONE CHIMICA?
di Fabio Scarpino
Certamente tutti conoscono il principio di funzionamento del sistema di sovralimentazione mediante compressori o turbine, che riassumeremo qui in breve. Con queste soluzioni si comprime nella camera di combustione più miscela aria-benzina di quanta il motore possa normalmente contenerne (la quantità è data infatti dalla cilindrata).
Un motore aspirato lavora con la pressione di una atmosfera (che è appunto quella atmosferica e che corrisponde a circa 1 bar), mentre con la sovralimentazione si possono ottenere pressioni superiori. Il valore che viene indicato per stabilire l'entità della modifica è la "sovrapressione" di alimentazione. Quest'ultima si va ad aggiungere a quella già esistente e, nel caso di una sovrapressione di 1 bar, vuol dire che il propulsore opera con una pressione assoluta di circa 2 bar (che corrisponde all'incirca al doppio di un aspirato di identica cilindrata). Introdurre più aria significa anche immettere più ossigeno, e quindi si può bruciare più benzina. La sovralimentazione chimica si ottiene anch'essa introducendo più ossigeno, ma utilizzando un gas che ne contiene una quantità superiore a quella contenuta nell'aria. Quest'ultima infatti contiene solo un modesto 21% di ossigeno (in peso), mentre il protossido d'azoto ne ha il 36.3%. Questo vantaggio permette di bruciare un notevole quantitativo di carburante in più e la maggiore energia termica prodotta si traduce in un ragguardevole incremento di potenza.
La molecola di protossido d'azoto (N20), noto anche come "gas esilarante", è composta da due atomi di azoto e da uno di ossigeno che, in presenza di elevate temperature (quelle che si hanno appunto nella camera di scoppio), si scindono, rendendo immediatamente disponibile il "prezioso" ossigeno (O2). Più protossido si inietta nei cilindri, più cavalli si ottengono dal propulsore (e questo avviene a tutti i regimi di rotazione). Allora perché non immettiamo solo ossigeno? La risposta è semplice, per motivi di sicurezza! Infatti portarsi dietro l'ossigeno liquido in bombola è troppo pericoloso, è più comodo utilizzare un gas che ne contenga "molto" e che abbia al contempo un alto potere antidetonante, come appunto il protossido d'azoto.
Prelevato dalla bombola l'N2O viene immesso nei condotti di aspirazione, a valle del carburatore, tramite un iniettore, ancora in fase liquida ma sotto forma di spray. Rapidamente la nebbiolina passa allo stato gassoso sottraendo calore e rendendo più densa la carica da introdurre nei cilindri. Alla miscela aria-benzina preparata del carburatore, a questo punto, è necessario aggiungere ancora un bel po' di carburante iniettandolo nei condotti.
La quantità di benzina deve essere superiore a quella richiesta da una perfetta carburazione, in modo da garantire un buon raffreddamento interno tale da scongiurarne la detonazione (sempre in agguato quando pressioni e temperature sono elevate!). Per ottenere l'incremento di potenza richiesto è sufficiente dosare la quantità di benzina e di protossido immessi nei condotti di aspirazione agendo sui getti calibrati degli iniettori.
GLI IMPIANTI E L'INSTALLAZIONE
I kit realizzati dall'americana NOS sono importati in Italia dalla ditta
Futurecar di Roma
Contattatela al 335/6333099
e sono adatti per qualunque veicolo e cilindrata.
Passiamo ad una breve descrizione dell'impianto. Il tubo di pescaggio preleva l'N2O in fase liquida, perché all'interno del contenitore il gas è presente sia in forma liquida e non gassosa. Man mano che il gas viene utilizzato, all'interno del contenitore diminuisce il liquido ed aumenta il volume occupato dal gas. Questo non provoca cali di pressione, a patto che la temperatura resti costante. Infatti il protossido di azoto risente molto delle variazioni di temperatura che provocano indesiderate variazioni di pressione. Per ovviare a questo inconveniente (che causa un imperfetto dosaggio della miscela), si può acquistare un riscaldatore che garantisce una stabilità termica (e quindi la corretta carburazione) anche quando cambiano le condizioni climatiche.
L'installazione del kit è semplice e rapida grazie alle istruzioni allegate. Pochi sono i ritocchi da effettuare sulla vettura, ma è sempre consigliabile variare la gradazione termica delle candele (o montarne delle specifiche per il protossido) e ritardare opportunamente la fase di accensione (3/4 gradi ogni 50Hp di incremento). Il protossido d'azoto può essere utilizzato anche sui motori a due tempi e su quelli sovralimentati. Su tutti, per evitare problemi di affidabilità, è meglio sostituire la guarnizione della testata utilizzandone una rinforzata e se si hanno 'le mani in pasta' è meglio ma non fondamentale decomprimere il motore.
La capacità della bombola varia a seconda del tipo di veicolo a cui è destinata, infatti i kit esistenti non sono dedicati solo alle auto, ma anche alle moto, e possono essere impiegati con successo anche su motoslitte e imbarcazioni! Nel kit figurano naturalmente i doppi iniettori (gas-benzina), l'elettropompa supplementare per la benzina, i filtri e l'interruttore che comanda l'iniezione. Purtroppo non è possibile utilizzare continuamente la sovralimentazione chimica, infatti la durata del gas contenuto nella bombola è limitata (bisogna anche tenere in considerazione che l'impianto lavora in condizioni di "acceleratore tutto aperto"). L'incremento di potenza è comunque ottenibile a tutti i regimi, ma soltanto con pedale dell'acceleratore pigiato a fondo. La superpotenza si ottiene o con l'azionamento manuale (tramite pulsante), o con quello automatico, ma soltanto per alcuni istanti. Questo "limite temporale" non ci deve trarre in inganno, non è poi così tragico, visto che "l'iniezione di cavalli" è sfruttabile in accelerazione, per un sorpasso, o per una bruciante ripresa. Queste manovre vengono compiute in tempi brevi e, l'autonomia di qualche minuto garantita dalle piccole bombole, è sufficiente per togliersi "fior di soddisfazioni". Il prezzo indicativo di un kit NOS è modesto, in considerazione dell'incremento di potenza ottenibile (normalmente 30-40%) e si aggira tra gli 1,5 ed i 2 milioni.
Passiamo all'installazione…
Allora, cominciamo…
Avete visto il film The fast and the furious e vi siete gasati a tal punto dal voler montare un impianto NOS sul vostro mezzo? Bene, vediamo come fare per fare meno danni possibili:
per prima cosa mettete da parte il kit appena comprato e ispezionate accuratamente tutta la zona dell'aspirazione del vostro motore. Gli iniettori NOS andrebbero collocati tra il carburatore o iniezione e le valvole di aspirazione della testata, quindi cerchiamo un punto appropriato sul collettore di aspirazione che non interferisca meccanicamente con nulla e sia lontano da fonti troppo elevate di calore.
Dove possibile conviene smontare i collettori per forarli e filettarli, altrimenti prendete le dovute precauzioni affinché la limatura non entri nel motore (per coloro che possono usare le piastre dedicate vedi holley, il lavoro si dimezza).
Nel kit troverete il maschio per filettare, usate quindi una punta adatta per bucare e filettate il buco avendo l'accortezza di non avvitare troppo il maschio, in quanto l'iniettore ha una filettatura conica e conviene farlo arrivare al serraggio in una posizione intermedia.
Prima di avvitare l'iniettore usate una pasta sigillante per gas liquidi o in mancanza d'altro del teflon, quindi avvitate l'iniettore facendo corrispondere l'uscita del foro in direzione delle valvole della testa.
Montate le elettrovalvole prima con i blocchetti distributori e poi piazzate tutto sulle staffe presenti nel kit.
Trovate ora nel vano motore una posizione per le elettrovalvole che abbia queste caratteristiche fondamentali:
lontano da fonti di calore
più vicino possibile all'iniettore NOS
in maniera tale da non fare curve troppo strozzate ai tubicini degli iniettori NOS
e magari abbia anche queste caratteristiche secondarie ma non fondamentali
la posizione sia superiore in altezza agli iniettori NOS
l'accesso al mini filtro del protossido sia comodo
il tubo di collegamento della bombola non faccia curve troppo strette
Una volta serrate le elettrovalvole stendendo i tubicini degli iniettori NOS (quelli in teflon) prendete la misura per il taglio e serrate i nottolini blocca tubo sul tubo.
Calcolate bene la lunghezza di ogni tubicino poiché il tubo presente nel kit può essere scarso e il Italia non ne ho trovato.
Stendete il tubo telato della bombola in modo tale che sia protetto da urti o strappi e fissatelo possibilmente con dei pezzi di guaina di gomma al telaio in punti non soggetti a urti o vibrazioni troppo elevate.
Effettuate i collegamenti elettrici con i cablaggi e gli schemi forniti nel kit, io consiglio di utilizzare un interruttore di sicurezza di tipo aeronautico anziché quello in dotazione. Può capitare infatti di confondere la posizione dell'interruttore di armo e trovarsi in situazioni alquanto spiacevoli…(ve lo dirò in fondo alla pagina)
Sulle moto utilizzate il pulsante per lampeggiare (pass) o il pulsante del clacson, sulle auto potete mettere un pulsante sotto l'acceleratore o sulle farfalle, oppure in bel bottone sul pomello del cambio o sul volante.
Prima di collegare la bombola e la linea del carburante alle elettrovalvole assicuratevi con un breve scatto che l'impianto funzioni.
Collegate ora la linea del carburante all'elettrovalvola rossa e la linea della bombola all'elettrovalvola blu.
Localizzate sul vostro mezzo una posizione idonea, come rappresentato nella figura delle istruzioni, per la bombola e fissatela molto saldamente.
Aprite lentamente il rubinetto della bombola e assicuratevi che non ci siano perdite lungo la linea.
Ora viene il punto più delicato, attenetevi alle istruzioni per la corretta calibratura dei getti, da questo dipende la vita del vostro motore, è essenziale l'utilizzo di uno strumento che legga la carburazione e di una termocoppia che legga le temperature dei gas di scarico del motore, se non ne possedete procuratelo prima di azionare il NOS, non si può fare una carburazione con il NOS alla cieca. E' sempre meglio avere la carburazione un po' più gassa anziché magra specie con l'utilizzo del protossido.
Attenzione:
le Corvette dal 1985 in poi hanno dei sistemi 'dedicati', cioe' con delle piastre al posto degli iniettori 'fogger' che vanno interposte tra le farfalle e il 'plenum', per gli anni indietro comunque sono disponibili queste piastre ma variano sia le forme e sia i kit, quindi e bene verificare che tipo di carburatore e quale collettore è installato sul motore.
E ora fate scaldare il motore e divertitevi! Ricordate sempre e comunque queste regole che seguono per non incorrere in spiacevoli conseguenze:
non azionate mai l'impianto a motore spento (vi può esplodere il motore alla successiva messa in moto)
non azionate mai l'impianto a un regime di rotazione del motore troppo basso (il motore non ce la farebbe a smaltire il carico di miscela e detonerebbe rompendosi)
non insistere troppo tempo con l'impianto attaccato ma lasciare 'respirare' il motore frequentemente
non contaminare la bombola o l'impianto con agenti esterni specie se grassi o oli
non avvicinate mai le mani o il corpo ai vapori di protossido per non scottarvi (esce a 90C° e provoca ustioni se va a contatto con la pelle) se respirato in grosse quantità può provocare gravi danni alla persona
Per la ricarica potrete acquistare il kit di ricarica e farvi tutto comodamente a casa oppure portare la bombola vuota alle ditte che commercializzano gas compressi come l'ossigeno l'azoto ecc.
Allora… mi trovavo con la mia moto 'armata' di NOS, e percorrevo una strada poco frequentata, ero andato a provare l'impianto. Era sera e dal buio escono 2 fari da una corsia laterale, giustamente se ne sono infischiati che passavo io e mi hanno fatto inversione di marcia davanti.
Impulsivamente mi è venuto l'istinto di lampeggiare al malcapitato, ma quando il ditino stava schiacciando il pulsante (al quale era anche collegato il deviatore dell'impianto di armo) mi immaginai cosa sarebbe successo se per disgrazia l'impianto era armato. Fortunatamente l'impianto era sì armato, ma il mio ditino tornò indietro talmente velocemente che la moto sussultò poco e riuscii a frenare per tempo.
Da allora come ben potete immaginare utilizzai l'interruttore che fornivano nel kit nos per accendere altre cose e ne montai al suo posto uno di tipo aeronautico, con la clip che disattiva l'interruttore quando viene chiusa.
Protos.net
spero che questa guida che preciso NON O FATTO IO vi possa essere utile... e dopo everla letta mi è venuta una nuova idea che non è legata al noss...se costruissi un filtro dell'aria con all'estremità invece dei semplici fori un piccolo compressorino che si aziona appena si accende il ciao, e che immetta regolamente aria a 1 bar e che quando si voglia inizi a aumentare la pressione...fino a che ne so... 2 bar....potrebbe incrementare le prestazioni?
Elaborazione ciao in Corso . . . .