PMS: punto morto superiore, ovvero il punto più alto raggiungibile
dal pistone.
PMI: punto morto inferiore, ovvero il punto più basso raggiungibile
dal pistone.
Camera di combustione: volume compreso tra la testata e la parte superiore
del cilindro (sopra i travasi).
Materiali: Pistone: lega di alluminio e silicio. Cilindro: alluminio o
ghisa.
Il pistone ha due incarichi: quello di comprimere la miscela e quello di
spingerla nella camera di combustione.
Vediamo il suo lavoro passo passo: quando il pistone sale (quindi va verso
il PMS), scopre la luce di aspirazione sul carter, e provoca quindi il risucchio
della miscela proveniente dal carburatore nel carter pompa (dove si trova
l'albero motore). Nella fase successiva, quando il pistone passa dal PMS
al PMI, chiude la luce sul carter, e allo stesso tempo costringe la miscela
presente nel carter a salire per i condotti del cilindro. Durante questa
fase, chiamata anche fase di lavaggio, viene scoperta la luce di scarico
sul cilindro, e quindi i gas combusti vengono espulsi; inoltre la miscela
spinta su dal pistone entra nella camera di combustione del cilindro tramite
i travasi di immissione.
È chiaro che in questa fase viene espulsa, insieme ai gas combusti,
anche parte della miscela fresca, appena entrata dai travasi. Quindi si
ha perdita di potenza e inquinamento del'ambiente.
Quando il pistone sale nuovamente verso il PMS, chiudendo il ciclo, oltre
a risucchiare miscela dal carburatore come già detto, comprime la
miscela presente nella camera di combustione e la scintilla fatta dalla
candela, provocherà lo scoppio, facendo scendere velocemente il pistone
e quindi sviluppando energia meccanica.
Le fasce elastiche del pistone servono proprio a comprimere la miscela:
si parla di rapporto di compressione. Più è grande, più
sarà la potenza sviluppata. I motori da competizione hanno un elevato
rapporto di compressione e una sola fascia fine, per ridurre l'attrito con
il cilindro.