Pulizia della marmitta - Tecniche

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.Eliuz.
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Pulizia della marmitta - Tecniche

Messaggio da leggere da .Eliuz. »

Premessa
Ripristinare una marmitta non sempre è possibile/vantaggioso: alle volte l'eccesso di ruggine, o di morchia, è tale da impedirne il recupero.
Purtroppo non è sempre facile capire al primo sguardo se una marmitta sia recuperabile o meno, generalmente però se esternamente ha poca ruggine ci sono buone probabilità di riuscire a rimetterla in sesto.
Teniamo presente infatti che i sistemi di ripristino sono molto aggressivi, e tenderanno a sollecitare parecchio ogni difetto dovuto all'inevitabile alterazione dovuta all'usura e al tempo.
Questi metodi sono pericolosi, quindi bisogna fare parecchia attenzione.



Metodo 1: bruciare la marmitta

E' il più semplice e il più sicuro.
senza troppi complimenti, si accende un falò.
Legare con filo di ferro la marmitta; quando c'è un po' di brace, si mette la marmitta nel fuoco e si fa bruciare ben bene. Bruciando, dalla marmitta intasata fuoriesce un fumo denso accompagnato da fiamme (la morchia grassa brucia).

01.jpg
foto del nostro Moderatore Prontolino
foto del nostro Moderatore Prontolino

Bisogna lasciar bruciare la marmitta finché non esce più fumo, muovendola ogni tanto (grazie ai fili di ferro) e, con un martello di legno, bisogna colpirla delicatamente (attenzione: il metallo rovente è più debole) in una zona robusta. Nel caso di una siluro, io di solito la batto dalla parte opposta dello scarico, dove c'è il perno di fissaggio. Martellandola, si staccano i crostoni inceneriti.
Una volta raffreddata, si soffia con un compressore, quindi occorre lavarla. Io solitamente uso una soluzione di soda caustica, eventualmente va bene anche un buono sgrassatore: acqua calda, due o tre cicli, e poi di nuovo compressore.
Il grosso è fatto.



Metodo 2: soda caustica

questo sistema è molto pericoloso per chi non è avvezzo a maneggiare sostanze chimiche pericolose.
Raccomando caldamente di cautelarsi a dovere prima di procedere: una buona conoscenza è fondamentale per lavorare in sicurezza.

Indispensabili: guanti di gomma al gomito - stivali di gomma - occhiali di protezione - mascherina
Consigliati, oltre a quanto sopra: tuta protettiva - grembiule di gomma

Prima di cominciare a lavorare, vi dico due cose sulla soda caustica. NaOH, è una BASE forte, solitamente venduta in polvere o pasticche (perle), in contenitori ermetici perché è fortemente igroscopica: questo significa che è avida d'acqua, difatti all'aria appare deliquescente.
Solitamente è polverulenta: estrema attenzione a non inalarla, pericolo!!
Una soluzione di 50 g/l in acqua ha pH 14. Nell'utilizzo che faremo per liberare una marmitta, si raggiungono pH che vanno oltre al 14... quindi facciamo attenzione!!
Quando si maneggia soda caustica, è bene preparare una soluzione acida per neutralizzarla in caso di contatto con la pelle: io suggerisco di preparare una soluzione al 20% di acido fosforico, in alternativa va benissimo l'aceto da cucina.
La soda infatti reagisce con l'acido dando un sale (acquoso) e acqua.
In caso di contatto con la pelle, sciacquare con la soluzione acida, quindi sciacquare abbondantemente con acqua fresca.
In caso di contatto con gli occhi, sciacquare abbondantemente con acqua.
In ogni caso, consultate un medico.

Procedimento: si mette a bollire dell'acqua in un pentolino per avere il massimo effetto pulente. Quando l'acqua bolle si versa pian piano la soda all'interno di tal pentolino, qualche cucchiaiata (tenete presente che ogni cucchiaiata sono circa 20 grammi). Si deve obbligatoriamente usare questo accorgimento onde evitare schizzi di vapore e acqua ( la soda quando si scioglie in acqua crea una forte reazione esotermica, cioè produce molto calore ). Bisogna ovviamente fissare la marmitta ad un supporto, sia perché la temperatura sarà elevata, sia perché la soluzione non va fatta uscire immediatamente. MAI tappare la marmitta da tutte e 2 le parti, può essere utile tapparla da una parte per tenere magari la marmitta in piedi ma mai chiuderla ermeticamente: all'interno si sviluppano gas che poi vi faranno saltare il tappo e vi lascio immaginare le conseguenze.
Dopo qualche minuto, con attenzione, si agita la marmitta dopo averne chiuso le estremità, quindi si rovescia il brodo e si ripete l'operazione.
A fine lavoro, è utile un'operazione di ingrassaggio: una sciacquatura col gasolio è perfetta.

Prontolino ha tagliato lo spillo per lavare meglio la marmitta comodamente in una bacinella con la soda
Prontolino ha tagliato lo spillo per lavare meglio la marmitta comodamente in una bacinella con la soda
ecco la marmitta dopo il "bagnetto" pronta per essere risaldata alla sua parte mancante
ecco la marmitta dopo il "bagnetto" pronta per essere risaldata alla sua parte mancante


Metodo 3: col cannello

E' un'operazione simile alla bruciatura standard, ma più efficace.

foto di Sietto
foto di Sietto
foto di Sietto
foto di Sietto

Dopo aver fissato la marmitta, si indirizza all'interno il getto caldo di un cannello ossiacetilenico (mi raccomando, non troppo caldo sennò si buca la marmitta....) bruciando così la morchia e scaldando la lamiera. Quando è bella calda, si chiude il rubinetto dell'acetilene soffiando solo ossigeno, così si libera fuori tutta l'incrostazione carboniosa.
Attenzione alla mole devastante di fuliggine che ne deriva...
A questo punto, la marmitta è pronta per essere sabbiata e riverniciata (se volete), oppure montata.



CONSIGLI ED ESPERIENZE DEGLI UTENTI
Raffaello ha scritto:(Riguardo al sistema con Soda Caustica)...Puoi comprare a pochi euro un barattolo di soda caustica in perle o scaglie, attieniti ai dosaggi MA SOPRATTUTTO ALLE NORME DI SICUREZZA, dovrai riverniciarla a fine lavoro perché se dosata giusta ti toglie anche la vernice. In rete trovi un sacco di tutorial.... ti raccomando la sicurezza, se scioglie incrostazioni e vernice SCIOGLIE ANCHE LA TUA PELLE
Lucaldixon ha scritto:(Riguardo al sistema con Soda Caustica)...Io avevo pulito una fire con la soda, fissata su una morsa in obliquo, l'ho riempita con acqua bollente fino all'orlo e poi ho versato dentro la soda a scaglie, tenuta a mantecare per qualche minuto e poi passata con diluente nitro e devo dire che è venuto fuori un bel pò di schifo!
Raffaello ha scritto:(Riguardo all'uso del cannello) ...da noi c'era proprio una ditta che si era specializzata, ne facevano tutto il giorno, prima la scaldavano un po' poi arroventavano con la classica miscela ossiacetilenica il tubo terminale, poi chiudevano l'acetilene ed erogavano solo ossigeno.... la marmitta cominciava a diventare rossa seguendo il senso della pressione (vedevi questa zona rossa che percorreva la marmitta lentamente) e quando arrivava all'imbocco erano i fuochi d'artificio, sembrava una eruzione vulcanica, mi imbambolavo, con 5 mila lire era come essere stato al cinema e avevo una marmitta che non aveva mai suonato così. Era anche una ottima occasione per saldature e raddrizzature del caso. Quando smisero, costretti dalle norme sull'inquinamento e le varie leggi per filtri e canne fumarie, fu il panico totale.
Prontolino ha scritto:(riguardo al sistema Marmitta sul fuoco)...basta vedere quando smette di uscire la fiammella dalla marmitta... tenerla ancora un po per avere la certezza che si sia bruciato il tutto dentro, qualche bottarella con un legnetto (ma piano perché la lamiera calda si bozza facilmente) e alla fine una volta fredda, continuare a martellare e agitarla per staccare e far fuoriuscire tutto lo sporco dentro. Ci si può aiutare con l'aria compressa.... ma occhio a non spararli troppo in giro.


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